L’atleta non è un cliente, è un pioniere. Ogni progetto deve partire da lui, rompendo le catene della produzione di massa. Progettiamo per l’individuo, per le sue performance, il suo piacere e la sua passione, non per il consenso del mercato. Il ciclista, l’atleta o l’appassionato sono il nostro pubblico e la ragione stessa per cui progettiamo. Imparare e insegnare, ascoltare e raccontare diventano parte della materia che plasmiamo, l’anima della prestazione che disegniamo.